I'M AT WAR IN LOVE WITH THE OBVIOUS

BARRY STONE, DAVID DENIL 
C.Y. FRANKEL, LIN ZHIPENG


PRESS RELEASE

I'M AT WAR IN LOVE WITH THE OBVIOUS

PRESS RELEASE

Exhibition View, Floor -1, The Address gallery, 2019

Exhibition view, floor -1, 2019

ARTISTS

SOPHIE REINHOLD, SUNYOUNG HWANG, TOM KRÓL
Lives and works in Padova

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Exhibition View: First Floor, C.Y. Frankel, Lin Zhipeng

Exhibition View: First Floor, C.Y. Frankel, Lin Zhipeng

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Exhibition View: Barry Stone

Exhibition View: Barry Stone

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Exhibition View: C.Y. Frankel, Lin Zhipeng

Exhibition View: First Floor, C.Y. Frankel, Lin Zhipeng

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Exhibition View: Lin Zhipeng, David Denil

Exhibition View: Lin Zhipeng

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Exhibition View: Barry Stone

Exhibition View: Barry Stone

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Exhibition View: Lin Zhipeng

Exhibition View, Stairs: Lin Zhipeng

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Exhibition View: David Denil (serie), Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: Lin Zhipeng, David Denil

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Exhibition View: David Denil, Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: Lin Zhipeng, David Denil

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Exhibition View: C.Y. Frankel, Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: C.Y. Frankel, Lin Zhipeng 

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Exhibition View: Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: Lin Zhipeng

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Exhibition View: David Denil, Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: Lin Zhipeng, David Denil

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Exhibition View: David Denil, Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: Lin Zhipeng, David Denil

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Exhibition View: C.Y Frankel, David Denil, Lin Zhipeng

Exhibition View, Floor -1: C.Y. Frankel, David Denil, Lin Zhipeng

Exhibition Text

La società contemporanea è intrisa di ovvietà. Ne siamo sommersi, travolti, ma anche sedotti. Perché nessun soggetto è saturo di implicazioni quanto la banalità del mondo che ci circonda. Metamorfica e sfuggente, così profonda e stratificata. C’è dunque luce oltre al buio della normalità apparente, basta saperla ammirare da una prospettiva diversa. Invertire le carte in tavola: ricercare il particolare nel banale, elevare l’ovvio afonte d’ispirazione, trasformare l’ordinario in straordinario.

La sfida del fotografo diventa allora opera(re) in sottrazione: 
non rappresentare ma presentare; non stupire, tantomeno sorprendere. Semplicemente “registrare”. E ancora: sviluppare uno spirito d’avventura oltre i percorsi abituali, oltre la borderline che separa l'ignoto dal noto. Quattro fotografi, quattro Paesi - Cina, Ucraina, Israele, Stati Uniti – quattro culture e altrettante percezioni del reale, radicalmente diverse fra loro:

“I'm at war with the obvious", citazione dal diario 
dei turbamenti di William Eggleston, aggiornata alle dinamiche dell’ultra-contemporaneo, più che un conflitto esistenziale evoca allora l’idea di un’armonia ritrovata nella poesia delle solite cose: innamorarsi di una contraddizione, di ciò che a prima vista appare privo di carattere, senza significato. Sentirsi vivi. Lì, in quel preciso istante in cui la fotografia dell'ovvio si carica di emozioni, enigmi e mistero, dove assume un valore morale, sociale, politico: essenziale e visibile agli occhi, banalissimo atto di totale libertà. I’m at war in love with the Obvious..

Text by Elia Zupelli