I'M AT WAR IN LOVE WITH THE OBVIOUS
BARRY STONE, DAVID DENIL
C.Y. FRANKEL, LIN ZHIPENG
PRESS RELEASE
I'M AT WAR IN LOVE WITH THE OBVIOUS
PRESS RELEASE
Exhibition View, Floor -1, The Address gallery, 2019
Exhibition view, floor -1, 2019
ARTISTS
SOPHIE REINHOLD, SUNYOUNG HWANG, TOM KRÓL
Lives and works in Padova
Exhibition Text
La società contemporanea è intrisa di ovvietà. Ne siamo sommersi, travolti, ma anche sedotti. Perché nessun soggetto è saturo di implicazioni quanto la banalità del mondo che ci circonda. Metamorfica e sfuggente, così profonda e stratificata. C’è dunque luce oltre al buio della normalità apparente, basta saperla ammirare da una prospettiva diversa. Invertire le carte in tavola: ricercare il particolare nel banale, elevare l’ovvio afonte d’ispirazione, trasformare l’ordinario in straordinario.
La sfida del fotografo diventa allora opera(re) in sottrazione: non rappresentare ma presentare; non stupire, tantomeno sorprendere. Semplicemente “registrare”. E ancora: sviluppare uno spirito d’avventura oltre i percorsi abituali, oltre la borderline che separa l'ignoto dal noto. Quattro fotografi, quattro Paesi - Cina, Ucraina, Israele, Stati Uniti – quattro culture e altrettante percezioni del reale, radicalmente diverse fra loro:
“I'm at war with the obvious", citazione dal diario dei turbamenti di William Eggleston, aggiornata alle dinamiche dell’ultra-contemporaneo, più che un conflitto esistenziale evoca allora l’idea di un’armonia ritrovata nella poesia delle solite cose: innamorarsi di una contraddizione, di ciò che a prima vista appare privo di carattere, senza significato. Sentirsi vivi. Lì, in quel preciso istante in cui la fotografia dell'ovvio si carica di emozioni, enigmi e mistero, dove assume un valore morale, sociale, politico: essenziale e visibile agli occhi, banalissimo atto di totale libertà. I’m at war in love with the Obvious..
Text by Elia Zupelli